mercoledì 24 febbraio 2016

Si riprende


Si riprende. Sempre. 
Anche in modi del tutto inaspettati, come è successo con una passione per la gioielleria che si è conclusa quasi subito dopo la scuola apposita, tanti anni fa. 
Ma non prima di essermi piazzata in finale come designer di gioielli al concorso internazionale della De Beers. Era il 1988.
Non sapevo che questa passione sarebbe risorta dalle ceneri dopo secoli, trovando uno sbocco in una tecnica versatile, divertente e poco costosa.
L'idea di potermi sfogare preparando piccoli gioielli mi solleticava da tempo, ma è rimasta a lungo inascoltata.
Poi ho scoperto la tecnica del chiacchierino ad ago e... Sbam. Colpo di fulmine.

Il nome, Maestrale Bianco, l'ho scelto soprattutto perché le volute di cotone candido che si producono con questa tecnica sembrano nuvole o onde sospinte dal vento. E poi perché mia sorella, interrogata in proposito, ha avuto la gentilezza di sognarlo per me.
E poi perché ogni tanto ci vuole, un vento buono che spazzi via le nubi e i pensieri tristi.







E allora via, si riparte. Tra filati, perline e pietre, con una gran voglia di giocare e di reinventarmi. 

I risultati sono deliziosi. Sono ornamenti leggeri, che si adattano al corpo e che si possono declinare in mille colori e varianti. Permettono di giocare con l'umore del momento e seguire, ancora, il vento dell'ispirazione per cambiare una mise un po' spenta o diventata noiosa con il tempo. Sono oggetti morbidi, che riempono tanto con poca spesa e poco pensiero, da mettere e togliere con leggerezza e buonumore.



Se vi piace l'idea, restate collegati. Questa avventura è appena iniziata.